Convergenza: un destino che vede la TV al centro.

Roma 24 Novembre 2014

Convergenza: un destino che vede la TV al centro.

ComputArte- Dina in the living room

Anche in presenza del fenomeno del secondo schermo ( “second screen” per gli amanti anglofoni ) che vede l’utente comodamente seduto sul divano di fronte alla TV con in mano uno smartphone ed un tablet connesso alla rete, le previsioni di “morte prematura” della TV sono lungi dal verificarsi ( a tal proposito è interessante leggere questo articolo su Key4biz )

Cosa ci fa l’utente,mentre guarda la Tv: commenta sui social e fa ricerche correlate a quello che vede.

Una convergenza che preannuncia una fusione delle tecnologia possibile e auspicabile.

Una televisione intelligente, ma non ladra di dati lo sarebbe ancora di più.

Ma questo eventuale problema è stato già riscontrato, oltre 3 anni fa(!) e portato all’attenzione delle pubblico con una class action contro le Smart TV di LG che funzionavano anche a schermo spento, per mandare i dati raccolti sulla visone dei canali e su alcune funzionalità “poco gradevoli” come l’attivazione delle web cam integrate, da remoto…

Come in tanti altri settori, ci possono essere diversi modi per raggiungere il medesimo obiettivo.

Uno di questi è quello di scegliere una tecnologia capace di proteggere e rispettare la privacy dell’utente.

E’ sufficiente un elaboratore PERSONALE, collegato alla TV.

Se poi questo fosse in grado di offrire una interfaccia naturale ( con riconoscimento vocale e gestuale ) si supererebbe il “digital divide” che connota tutti quegli utenti non adusi alla gestione dei sistemi operativi.

 

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