OTT e concorrenza sleale: l’ Europa apre gli occhi.

OTT e concorrenza sleale: l’ Europa apre gli occhi.

Nonostante siano anni che molti denuncino la concorrenza sleale da parte degli operatori extra-europei, solo ora, sembra che l’Europa ne voglia prendere coscienza.

Realizzare ciò che è divenuto insostenibile, solo a causa di una crisi economica devastante, non giustifica in alcun modo le mancanze e gli errori di chi, a livello istituzionale e giuridico, avrebbe dovuto tutelare imprese e cittadini europei, oltre 20 anni fa!

Quando un operatore extra europeo, vende ed incassa in Europa, ma dichiara una sede operativa principale in un paradiso fiscale ( in barba alla più semplice regola che identifica una stabile organizzazione dove si offrano LOCALMENTE prodotti o servizi dietro pagamento ) sta concorrendo slealmente.

Come?!…abbastanza semplicemente costituendo una capogruppo in un paese a tassazione agevolata, solitamente un paradiso fiscale o simile ( Luxemburgo, Irlanda, Cayman Virgin Island, ecc ecc con aliquote fiscali risibili rispetto a quelle che le aziende europee DEVONO corrispondere sui ricavi incassati e fatturati ) che vende prodotti o servizi a caro prezzo alle filiali locali ( italiane, francesi, spagnole, tedesche ecc ) le quali a loro volta rivendono lo stesso prodotto o servizio al cliente finale, con un piccolissimo ricarico … tutto ciò per pagare le dovute tasse su questo piccolo ricarico, mentre la capogruppo ( che è sottoposta ad aliquota molto più bassa ) fa da collettore di incassi verso conti bancari extra europei…

Ma c’è di più!

Il meccanismo sopra descritto è il medesimo che viene adottato anche da molte grandi aziende europee, ma con minore efficacia, non potendo “traslare” i flussi di ricavi senza “bilanciare” le situazioni contabili…

Ciò che fanno gli OTT ed affini, è ad un gradino ancora più alto: essere invisibili giuridicamente e fiscalmente.

Un caso eclatante fra tutti: Expedia, gigante nel settore turismo, possiede una galassia di siti e piattaforme turistiche che fanno capo alla multinazionale americana.

La potenza economica è tale da consentirgli il controllo diretto ed indiretto ( ex art. 2359 c.c. ) su molte realtà che a prima vista potrebbero risultare indipendenti.( solo per citare alcune piattaforme che dipendono da Expedia: Venere, Trivago, Hotels, ecc ecc )

Una fra tutte è la piattaforma Tripadvisor, ufficialmente sotto controllo diretto di Expedia fino a tre anni fa ed ora apparentemente (!) indipendente, sta operando con piattaforme ABUSIVE su tutto il territorio Europeo!

Questo si evince dalla legge europea del 2008, recepita in Italia l’anno successivo, per ciò che concerne gli obblighi di pubblicità per le aziende, siano esse europee che extra-europee , le quali operando sul mercato attraverso un sito geo-localizzato in Europa ( es .it in Italia, .fr in Francia , .sp in Spagna ecc ), hanno l’obbligo di dichiarare una sede legale locale e quindi anche l’obbligo di apertura di una partita iva locale ( italiana in Italia, francese in Francia, spagnola in Spagna ecc )

A fronte di ciò, ancora ci chiediamo perché l’Europa fatichi così tanto ad uscire dalla crisi, quando le nostre imprese stanno competendo ad armi impari contro operatori che non pagano tasse come fa Tripadvisor!!!

E nel frattempo tour operator europei falliscono e chiudono, mandando a casa centinaia di lavoratori!

E bravi i nostri politici, organi di controllo e istituzioni locali ed Europee!!!!!!!!

Ma quanto vale questa concorrenza sleale nei soli termini di evasione fiscale: c’è chi ipotizza 1000 MILIARDI di Euro l’anno !!! ( fonte articolo su Key4biz )

Ma i danni “collaterali”, se tutto ciò fosse confermato come plausibile pensare, sarebbero ben maggiori, considerando l’impatto sull’occupazione e sul radicamento delle aziende sul territorio per valorizzare i beni turistici locali…unica preziosità che non si può rubare, ma solamente scippare come stanno facendo questi loschi individui!

Mentre la nostra situazione politica fa da specchio al momento di disorientamento e litigiosità delle fazioni in campo, gli OTT continuano ad amplificare la emorragia di ricchezza dall’Europa!

In Italia ancora si sta discutendo se applicare, o no, una “pantomima” di web-tax ( articolo su key4biz ), mentre in Francia già si sono svegliati ed hanno imposto una tassa a favore degli editori…( fonte il Sole 24 Ore )

La salita è ancora lunga, ma se i nostri politici non consentiranno alle aziende di competere almeno ad armi pari con gli altri protagonisti del mercati, presto non ci saranno fondi per pagare nemmeno i loro “piccoli stipendi”…forse qualcuno oltre ad aprire gli occhi, inizierà ad agire!

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