catay

Facebook compra WhatsUp per 19 Miliardi di Dollari… pochi o troppi?!

Facebook compra WhatsUp per 19 Miliardi di Dollari… pochi o troppi?!

19 Miliardi di Dollari. Anche piu’ del pil annuale di alcuni paesi! Molti si sono stupiti….addirittura nella Silicon Valley (!), dove le acquisizioni e cessioni ultra milionarie, sono all’ordine del giorno.

Molte sono le interpretazioni ipotizzate ( fonte articolo su Economyup ) , ma nessuna come quella che propongo a seguire. Ma proviamo a contestualizzare questa mastodontica operazione finanziaria. Con il Datagate e le rivelazioni di Snoweden ci si sta rendendo conto che a spiare tutto e tutti, non è solo la NSA, ma… tutti gli operatori OTT alle quali, la stessa NSA si rivolgeva.

Questo fatto è assolutamente inaccettabile pensando alle implicazioni che scaturiscono per l’abuso sulla privacy dei singoli, dei gruppi e delle aziende e sullo spionaggio industriale.

E per questa ragione, la Germania e la Francia, stanno reagendo ( meglio tardi che mai! ), addirittura proponendo la costruzione di una infrastruttura europea autonoma che eviti di utilizzare la rete americana ( cioè internet per come è funzionante ora! ) Inoltre, in Germania la Deutsche Telecom sta pianificando la criptazione del traffico voce. Anche oltre oceano il Brasile sta pianificando una strategia similare. ( fonte articolo su su Key4biz di Paolo Anastasio).

La Commissione Europea ( con ritardo spaventoso !!! ) sta iniziando a prendere una posizione decisa contro il monopolio gestionale americano: Neelie Kross sta spendendo energie e sforzi per proporre un modello di gestione e controllo della rete, che coinvolga anche l’Europa. ( fonte articolo su Key4biz di Alessandra Talarico ).

Stiamo vivendo un momento epocale nel quale si deciderà il futuro sviluppo della rete, dopo oltre 25 anni di completa “libertà da regole”, che la hanno trasformata in un vero e proprio far west.

In questo scenario, che fino ad ora ha consentito la crescita incontrollata di pochi operatori ( OTT ), grazie a strategie e dinamiche che hanno impedito un mercato libero e concorrenziale, si inserisce questa mega acquisizione che potrebbe sembrare esorbitante ed esagerata, ma così, non è!…anzi…

Alla luce di quanto detto in premessa, chi spia guadagna essendo capace di profilare il mercato e rivendere servizi e prodotti grazie a informazioni asimmetriche che nessun altro può ottenere , grazie ad una infrastruttura ( internet ) funzionante per agevolare pochi soggetti “interni”.Chiunque abbia provato a competere ed offrire servizi e prodotti alternativi, è stato spazzato via. Sia per scelte errate, ( elemento soggettivo ), che per concorrenza sleale ( variabile non controllabile dagli imprenditori… ). Chi doveva vigilare e proteggere, non lo ha fatto.

E questo ha causato, e sta causando, una emorragia di posti di lavoro, la moria delle aziende e la crescita di una incapacità imprenditoriale a competere, figlia delle condizioni asimmetriche, ad iniziare da quelle fiscali!!!!

In questo scenario allucinante, si inserisce un dato che è la chiave di lettura di questa acquisizione.

I nostri dati valgono circa 6 euro al mese. ( fonte articolo su Key4biz di Paolo Anastasio )

Sono 450 milioni gli utenti di Whatsup.

Lo spionaggio dei dati che “transita” sulle app che girano sugli “smarphones” genererà 2,7 miliardi di Euro al mese ( o 3,6 Miliardi di Dollari al MESE!!!!!!)…diciamo che il ritorno sull’investimento è possibile in meno di 6 mesi ).

Alla luce di ciò sono ancora tanti o pochi i 19 Miliardi di Dollari pagati per spiare tutto e tutti anche sul telefonino ?!

Possiamo immaginare le “economie di scala” che si genereranno per FB, avendo la ghiotta opportunità di inserirsi in quei dati personali che la sua piattaforma non poteva raccogliere: telefonate, messaggi, geolocalizzazione via gps, transazioni e-commerce in mobilità ecc ecc.

Anche se le stime fossero diverse, e le cifre più “diluite” nel tempo, rimane una realtà ineccepibile: chiunque stia spiando tutto e tutti, sta guadagnando cifre impensabili, frutto di una concorrenza SLEALE ed una pubblicità ingannevole atta a pilotare scelte ed opinioni grazie a informazioni “generosamente offerte” su piattaforme che stanno lontane anni luce dalla neutralità della rete.

ComputArte copyright

Invia un commento

© ComputArte 2003-16 By Cybertec Services Srl - All Right Reserved