Stati Generali dell’ Industria – 24 Febbraio 2016 – Roma

Roma 31 Marzo 2016

Stati Generali dell’ Industria – 24 Febbraio 2016 – Roma

Il 23 e 24 Febbraio 2016 presso il Dipartimento di Economia “Federico Caffè” dell’Università Roma Tre, si sono tenuti 12 Focus Group organizzati dalla Regione Lazio sui seguenti argomenti:

 

1) Edilizia sostenibile – 23 febbraio, ore 10

2) Scienze della vita e farmaceutico – 23 febbraio, ore 10

3) Economia del mare – 23 febbraio, ore 10

4) Aerospazio e sicurezza – 23 febbraio, ore 14

5) Audiovisivo, industrie creative ed editoria – 23 febbraio, ore 14

6 )Turismo e beni culturali – 23 febbraio, ore 14

7) Automotive – 24 febbraio, ore 10

8) Agrifood – 24 febbraio, ore 10

9) Moda, design, arredo, stile italiano – 24 febbraio, ore 10

10) Trasporti e logistica – 24 febbraio, ore 14

11) Circular economy e energia – 24 febbraio, ore 14

12) Ict, Elettronica e Smart cities – 24 febbraio, ore 14

 

Questo che segue è il contributo scritto per il settore 12) Ict, Elettronica e Smart cities – 24 febbraio, ore 14
——– Messaggio Inoltrato ——–

Oggetto:

Ict, Elettronica e Smart cities – contributo

Data:

Wed, 30 Mar 2016 23:49:19 +0200

Mittente:

ComputArte <info@computarte.it>

A:

ICT_elettronica@lazioeuropa.it

Salve,

ho partecipato all’incontro e ho letto le linee guida scaturite.
Mi preme attirare la vostra attenzione su alcune tematiche che a mio avviso sono state trascurate.

Nella tecnologia dell’informazione il dato ed il valore che esso porta, intrinseco e come potenzialità espressa dall’incrocio di diverse rilevazioni della stessa variabile nello spazio e nel tempo, costituiscono il patrimonio sul quale sviluppare tecnologie migliori così come scelte più efficaci ed efficienti.

Tutto ciò che si può misurare, può essere riprodotto.

In un contesto tecnologico dove l’aggettivo “smart” è la parola chiave più utilizzata ed intesa come la capacità di immettere nella rete dati rilevati e generati da sensori ed attuatori, diventa STRATEGICO capire DOVE vadano i dati e CHI li gestirà.

Continuando ad utilizzare tecnologia sviluppata ESCLUSIVAMENTE da società americane, con sistemi operativi INGEGNERIZZATI per raccogliere i dati , analizzarli ed UTILIZZARLI, rimanere inermi di fronte a questo fatto può essere un errore fatale per la nostra capacità competitiva e addirittura per la tenuta dei valori costituenti di una società libera e democratica.

Per TORNARE a competere veramente è opportuno iniziare a sviluppare soluzioni e tecnologie in grado di realizzare “PRIVACY e SICUREZZA BY DESIGN”.

Se gli incentivi alle piccole, medie e grandi imprese continuano ad alimentare solamente lo sviluppo di tecnologia che sfrutta la infrastruttura dei sistemi operativi di smartphone ( Android-Google e iOS-Apple ) che sono ingegnerizzati per raccogliere dati allo scopo della profilazione che ha l’obiettivo di aumentare il margine di profitto di chi propone pubblicità ai danni di chi produce ed ha una stabile organizzazione NEL e SUL TERRITORIO ( pagando le tasse !!!!), si sostanzia la condizione per la concorrenza sleale.

Questa FATTO ha contribuito in maniera determinate alla crisi economica di una nazione dove la manifattura e la capacità di innovare e differenziare è scritta nel nostro dna.

Non esiste una smart city senza smart building e smart home.

MA, se smart è sinonimo di raccolta indiscriminata e continuativa dei dati degli utenti addirittura nella intimità delle case, è meglio iniziare a pensare ad una tecnologia ALTERNATIVA che doni i benefici auspicati ma che sia fedele e non costruisca le condizioni per aumentare il potere di poche multinazionali senza scrupoli.

I diritti dei cittadini e delle stesse istituzioni non possono essere merce di scambio per alimentare una ABERRAZIONE della tecnologia.

Si può e si DEVE iniziare a pensare e realizzare una tecnologia che consenta il rispetto dei diritti e la creazione di valore aggiunto che porti ricchezza NEL e SUL territorio….in mancanza saremo destinati a diventare una piccola provincia da strizzare per alimentare le casse di multinazionali americane.

Non è demagogia, ma constatazione di come l’attuale tecnologia sta funzionando.
Siamo ancora in tempo , ma è necessario CAMBIARE ROTTA per evitare una catastrofe annunciata.

Ben vengao i big data e l’analisi incrociata dei dati, ma che a farla siano soggetti che proteggano e diano valore al territorio e non rapaci operatori pronti a svuotare il territorio del valore aggiunto e delle capacità competitive.

Grazie per l’attenzione
Cordialità

Vasco Petruzzi

“…quando la tecnologia si veste d’ Arte” ©
“…when technology is dressed as Art” ©

web: www.computarte.it
e-mail: info@computarte.it
Viale Africa 36
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E questo è il contributo per il settore 9) Moda, design, arredo, stile italiano – 24 febbraio, ore 10

 

——– Messaggio Inoltrato ——–

Oggetto:

Moda, design, arredo, stile italiano

Data:

Thu, 31 Mar 2016 00:00:01 +0200

Mittente:

ComputArte <info@computarte.it>

A:

modadesign@lazioeuropa.it

Salve,

ho partecipato anche a questa tavola rotonda.

I punti proposti tutti valenti, a mio parere non fanno perno su un elemento fondamentale per COMPETERE ad armi pari e con elementi di protezione necessari in un mercato globale: i BREVETTI.

Senza, la nostra creatività sarà sfruttata da chi, avendo economie di scala maggiori e costi del lavoro risibili rispetto ai nostri, potrà costruire una macchina produttiva formidabile in termini di concorrenza sleale e capacità di spiazzare le nostre idee e produzioni innovative.

Tutto questo porterà inevitabilmente al nanismo industriale e ad essere relegati a rimanere degli artigiani per incapacità di crescere come vere e proprie industrie.

Per poter costruire un AMBIENTE favorevole alla creazione di posti di lavoro e a realtà industriali competitive e alfiere del MADE IN ITALY ( e MADE IN LAZIO, MADE IN ROMA ) è necessario rinforzare la cultura brevettuale e gli incentivi a proteggersi per entrare nel mercato globale con elementi distintivi UNICI e a testa alta, perché in grado non solo di competere, ma di crescere e diventare LEADER.
Grazie per l’attenzione

Cordiali saluti

Vasco Petruzzi

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