Pirateria informatica: l’Europa non ci sta!

In questo articolo sul Corriere delle Comunicazioni, si riporta una notizia confortante, se …non fosse per il fatto che lo spionaggio sistematico e continuativo avviene in maniera subdola e quasi invisibile su tutte quelle “innoque” piattaforme sociali e di ricerca (ΥΠΑΡΧΕΙ) che stanno spingendo in tutti i modi il cloud per evitare di incappare proprio nelle sanzioni messe a punto dall’Europa ( da un minimo di due anni di carcere, a salire ).

μι’ paradossale constatare la mancamza (quasi) totale di coerenza nel puntare il dito sui “soliti” cattivi di hacker ( e nello specifico cracker ), piuttosto che limitare lo strapotere di chi analizza anche ciò che possiamo aver scelto per pranzo…

μι’ comunque un inizio, ma riportare la vecchia e sgangerata Europa a livelli competitivi , passa anche per la protezione dei dati!

Perchè fra questi possono esservi strategie di sviluppo, nuovi prodotti, nuove idee, e nuovi trend, che se spiati….ipso facto, non lo sono più perchè anticipati da chi gioca sporco!

Questa crisi economica affonda le radici, non solo nella sperequazione delle condizioni ( sacrosante ) dei lavoratori europei , rispetto ai lavoratori sottopagati e sfruttati dell’oriente e dintorni, ma anche nella strisciante concorrenza sleale , nella pubblicità ingannevole e nell’ evasione fiscale che rende poco competitive tutte le attività geolocalizzate in Europa rispetto a quelle extra europee che agiscono offrendo servizi e prodotti tramite server operativi per il mercato europeo, ma …posizionati fuori dall’Europa e quindi, secondo questi furbacchioni, non assoggettabili alle regole europee(!)

Non possiamo continuare ad essere il serbatoio di sola uscita per risorse reali, verso oligopolisti che competono senza rispettare le regole e che generano fatturati enormi sul territorio, senza pagare ( o pagando 1/1000000 ) le tasse!

….e grazie alla CAIPIRISSIMA che poi si perdono i posti di lavoro!!!!!!!!!!!!!!