La privacy in casa: un diritto inalienabilea meno che non vi sia il consenso!

La privacy in casa: un diritto inalienabilea meno che non vi sia il consenso!

I pericoli per la riservatezza degli individui nel salotto delle loro case è altissimo con la tecnologiaselvaggia”.

In altre parole, se non si imbrigliano i fornitori di servizi come OTT e Telco, si rischia di fare la fina degli utenti dei telefonini: κακοποίηση στην προστασία της ιδιωτικής ζωής τους, χωρίς κανένα περιορισμό σε ό, τι περνά μέσα από αυτά τα φορητά όργανα.

Il garante per la Privacy ha stabilito delle regole ben precise e dei limiti oggettivi che sono difficilmente “διευρυμένη ή ερμηνεύσιμο”: για τη σκιαγράφηση της συμπεριφοράς των χρηστών, έχετε τη συγκατάθεσή τους! In questo interessante articolo alcuni spuni di riflessione.

Ci stiamo affacciando su una nuova era dove l’elettronica potrà consentire di trasformare le case in ambienti intelligenti e con tale esperienza, ripetere il modello su scala più ampia fino a giungere alle città intelligenti.

Tale paradigma , allo stato attuale, è rovesciato: si stanno proponendo progetti ed investendo ingenti somme di denaro per rendere razionali ed intelligenti scelte e vincoli nella città, senza creare una cultura ed un utilizzo “amico” all’interno delle case dei cittadini.

Il digital divide è un fenomeno che connota a macchia di leopardo i territori e trasversalmente diverse fasce di età.

Creare quelle condizioni , CONDIVISE e CONSAPEVOLI, per recepire la tecnologia come UTILE ed AMICA, consentirebbe una compartecipazione pressoché unanime che accelererebbe un processo di accettazione ed utilizzo senza eguali….ma tale dinamica non sarebbe controllabile dai soliti 4 furbetti e per tale ragione si ribalta la visione, imponendo sistemi intelligenti dall’alto e su strutture pubbliche…

Tornando a bomba sul problema della privacy all’interno delle case, le grandi società di ICT e nello specifico OTT e Telco si preparano a lanciare strumenti dotati di sensori capaci di recepire comandi vocali e gestuali, ma al contempo, potenzialmente capaci di spiare ( vedi Smart TV, XBOX ONE e tutte le piattaforme e progetti che verranno come iTV di Apple, Google TV, i progetti della nostrana Telecom Italia con cubovision ecc. κ.λπ.)

Questa volta il legislatore, constatato l’abuso che è perpetrato con i telefonini, sta anticipando la problematica ed imponendo a fornitori di servizi e prodotti, una logica chiara quanto finalmente rispettosa dei diritti dei cittadini in quanto consumatori e acquirenti di servizi e prodotti potenzialmente invadenti: si può profilare il comportamento degli “spettatori-attori” solo con un consenso esplicito.

Immaginiamo una famiglia di fronte la TV di casa che è seguita nelle scelte di ciò che vuole vedere, che è spiata mentre da comandi vocali per esprimere il gradimento su ciò che vede o che sta effettuando un acquisto di un prodotto o servizio in tempo reale, o che viene identificata per seguire argomentazioni che ineriscono la sfera personale come religione, politica, sesso, scelte etiche o semplici opinioni…

I pericoli sono troppo per non proteggere gli utenti e prevenire comportamenti scorretti, illeciti ed anche pericolosi che si potrebbero generare con soggetti senza scrupoli: un esempio potrebbe chiarire la situazione.

Immaginiamo un soggetto che pensa di soffrire di una patologia grave e inizia a ricercare informazioni su questa potenziale malattia, sulle medicine disponibili e sulle eventuali cure mediche…dall’altra parte un fornitore di servizi che spia questi dati e che li aggrega ed ordina per rivenderli a soggetti interessati come assicurazioni sulla salute, cliniche private, medici.

Uno scenario raccapricciante e pericoloso dove il soggetto si troverebbe “senza una spiegazione logica” un rifiuto da parte della compagnia assicurativa a rinnovare la polizza, una serie di pubblicità mirate su cure e cliniche, e un potenziale licenziamento inatteso.

Ci troviamo ad un bivio epocale , dove i legislatori e le istituzioni devono prendere decisioni fondamentali per il futuro DEMOCRATICO e LIBERO dell’intera umanità.

Non possono lasciare al controllo di pochi soggetti privati una mole di dati virtualmente infinita e che darebbe un controllo senza limiti non solo sui singoli ma sulle intere comunità e sulle nazioni.

 

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