L’Italia e la “paura” di innovare
…che gli italiani siano creativi e inventivi, non vi è dubbio, constatando anche il plauso ed il riconoscimento tributatoci dagli altri…almeno dal punto di vista storico.
La nostra grande manifattura è stata fatta addormentare ed in molti casi morire, per incompetenza politica, logiche clientelari abominevoli e per miopismo strategico da parte di chi avrebbe dovuto supportare chi stava competendo ai massimi livelli ( uno fra tanti, Olivetti ).
I soldi e le risorse ( investimenti ed infrastrutture pubbliche ) sono focalizzati su realtà che spesso non fanno altro che aumentare il nostro debito pubblico, senza realizzare i promessi vantaggi e concretare effetti positivi sul comparto produttivo ed il tessuto lavorativo.
Si disquisisce di strategie per lanciare prodotti o servizi e poi ci scontriamo con le solite realtà da repubblica delle banane: soldi pubblici sperperati, concorsi e bandi pilotati, innovazioni proclamate ma mai realizzate solo per giustificare fiumi di denaro spesi in ben altre cose…Allo scopo riporto un interessante articolo di Lupetti appasro su Key4biz riguardante i così detti “buchi neri” , ovvero gli incubatori di impresa
Ci stiamo allineando ad un modello di sviluppo e di “innovazione” che fa comodo a chi ha costruito la infrastruttura dove si vorrebbero i diversi attori, agire “indipendentemente”….e mi riferisco ad internet ( come rete accessibile dai protocolli messi a punto da chi, oltretutto, monopolizza il mercato con hardware che ha uno obsolescenza programmata visibile anche ai non vedenti, e falle e backdoor pianificate per spiare tutto e tutti, allo scopo di avere sempre un vantaggio sugli altri).
Si continuano a proporre nuove ricette per alimentare le “startup” , ma sembra più una gara a come far sparire fondi e risorse ( interessante questo articolo su Key4biz )
在这种惨淡景象, se non ci sbrighiamo a “ridiventare autonomi”, saremo presto dei dipendenti di OTT e mangeremo hamburger e patatine senza ricordare come si fa una carbonara 🙂