Come proteggere la nostra privacy ?!

Come proteggere la nostra privacy ?!

 

In un mondo dove il digitale è pervasivo, proteggere la nostra privacy è un ardua impresa.

Sappiamo che TUTTE le piattaforme internet basate sul concetto di Cloud, hanno la potenzialità di spiare tutto e tutti in maniera continuativa, quindi è necessario abilitare un nuovo livello di consapevolezza.

Solamente in questo modo, i singoli potranno decidere come comportarsi in merito a notizie ed informazioni che li riguardano e che possano, o meno, essere condivise sulla rete.

Se ciò fosse una opzione percorribile, probabilmente, molti sceglierebbero cosa condividere.

Ma la realtà ci pone in una situazioni in cui tale scelta, è impossibile.

Tutti gli strumenti computazionali mobili, spiano continuativamente tutto ciò che generiamo e fruiamo attraverso tali dispositivi.

Questi, essendo dotati di numerosi sensori, possono comunicare anche una serie di informazioni impensabili….per esempio, dove dormiamo tutte le notti!!!

Non ci credete?!?!?… per chi spia, è sufficiente incrociare il dato della geo-localizzazione ( ATTENZIONE: non solo desumibile dal GPS, ma anche dalla triangolazione della rete cellulare….che notoriamente non si può evitare, a meno di non spegnere e STACCARE la batteria!!!) con le ore notturne….et voilà il gioco è fatto!!! 🙂

Ciò che impressiona, è pensare a tutti quei sensori che la tecnologia indossabile è in grado di offrire sul mercato, capaci di comunicare i nostri parametri fisiologici… implicazioni aberranti sulla gestione dei dati riguardanti la salute.

Pensate alla persona che utilizzasse allegramente il suo “luccicante connubio” fra smartphone e braccialetto capace di monitorare battito, pressione e livelli di alcuni indicatori di concentrazione di sostanze chimiche obiettivo….quanto potrebbero valere queste informazioni per le compagnie di assicurazione del ramo vita?! ( ma la cosa allucinante è che Apple sta pianificando proprio questo : fonte articolo su wirelessweek )

Si potrebbe pensare: allora non utilizzo lo smartphone e la tecnologia indossabile…ma perché privarsi di una tecnologia che potrebbe veramente aumentare la qualità della nostra vita ( se fruita ed utilizzata bene) ?!

Però il pericolo non si limita all’abuso di chi gestisce la struttura dove “transitano” le informazioni spiate attraverso gli strumenti mobili…il pericolo sta per entrare nelle nostre case!!!

E lo sta facendo con un “Cavallo di Troia” !!!

Le Smart TV, infatti , non sono altro che smartphones, con grandi schermi!!!

E sono già molte le notizie che incriminano la case produttrici di raccogliere dati senza il permesso ( es. le denuncie a contro LG e contro Samsung ).

I dettagli fanno rabbrividire: microfoni incorporati nelle SmartTV sempre accesi, web cam attivabili da remoto, riconoscimento facciale che cataloga chiunque si trovi di fronte la TV…

Ma non limitiamoci a constatare come chi stia guadagnando senza competere lealmente sul mercato, sta tentando di replicare il modello per entrare nelle case e negli uffici…

L’Internet delle cose (IOT= internet of things ) è la nuova frontiera per controllare e ottimizzare risorse e scelte.

Di per sé una tecnologia che potrebbe aumentare la qualità di vita di tutti e consentire scelte migliori, in ogni campo.

Ma l’ombra del male è sempre presente….se anche questa opportunità venisse sfruttata dai soliti “furbetti del pianetino”, sarebbe un ulteriore modo per spiare … e guadagnare risorse senza contribuire veramente alla creazione del valore aggiunto!!!

La domotica è un mercato appena agli albori, considerando la vera diffusione di questa tecnologia nella casa.

E’ impensabile lasciarla nelle fauci insaziabili di quegli operatori che spiando, frantumano la nostra privacy.

Già si parla di frigoriferi e lavatrici che oltre a “ficcanasare”, diventano strumenti in mano agli hacker ( fonte articolo su TechEconomy )

Riprendendo il discorso del Cloud, personalmente devo ancora conoscere un imprenditore privato che stia caricando sui server di una terza parte, la contabilità, l’elenco fornitori e dei clienti, e la gestione della comunicazione…mentre su “certi” argomenti si potrebbe essere ancora in dubbio, sui pericoli dello spionaggio industriale e della concorrenza sleale, le “antenne” sono ben funzionanti!

Ma a fare considerazioni che definire “eclatanti” è eufemistico, sono anche coloro che analizzano professionalmente le offerte in cloud ( fonte articolo su Datamanager )

Fra le frasi più “sonore” : …“ La cessione a terzi dei dati personali, condizione per l’adesione a un contratto cloud, apre una voragine di potenziali criticità”, e poi “lo spinoso capitolo della misurazione delle prestazioni da parte del CSP e dell’eventuale quantificazione del risarcimento” per ciò che concerne l’interruzione del servizio, la perdita o il furto dei dati ( se e quando ci si accorgesse !!), casi nei quali non è stabilito ex lege, un congruo risarcimento.

Insomma, assistiamo ad un teatrino globale dove il “puparo” e le marionette, si stanno comportando come il gatto e la volpe con il povero pinocchio ( cittadini, istituzioni pubbliche ed imprese )…la favola del cloud dove tutto è più facile, conveniente e trasparente…ma solo per loro!!!!

Se riteneste ancora dubbia questa interpretazione, vi invito a leggere la Guida sui Diritti Umani degli utenti di internet, redatta dal Comitato dei Ministri del Consiglio Europeo ( fonte sito ufficiale del Consiglio Europeo )

Il paragrafo Privacy and data protection merita una lettura approfondita e meditata soprattutto nell’incipit: “You have the right to private and family life on the Internet which includes the protection of your personal data and respect for the confidentiality of your correspondence and communications. “ …ora pensate a come siete trattati su TUTTE le piattaforme OTT ( Over The Top, come Google tramite android, Apple tramite iOS, Facebook, Amazon, Microsoft, ecc. ecc. )

Non posso fare a meno di pubblicare i punti di questo paragrafo:

This means:

1. you should be aware that, in using the Internet your personal data is regularly processed. This happens when you use services such as browsers, e-mail, instant messages, voice-over Internet protocols, social networks and search engines and cloud data storage services;

2. public authorities and private companies have an obligation to respect specific rules and procedures when they process your personal data;

3. your personal data should only be processed when laid down by law or when you have consented to it. You should be informed of what personal data are processed and/or transferred to third parties, when, by whom and for what purpose. Generally, you should be able to exercise control over your personal data (check its accuracy, request a correction, a deletion or that personal data is kept for no longer than necessary);

4. you must not be subjected to general surveillance or interception measures. In exceptional circumstances, which are prescribed by law, your privacy with regard to your personal data may be interfered with, such as for a criminal investigation. Accessible, clear and precise information about the relevant law or policy and your rights in this regard should be made available to you;

5. your privacy must also be respected in the workplace. This includes the confidentiality of your private online correspondence and communications. Your employer must inform you of any surveillance and/or monitoring carried out;

6. you can be assisted by data protection authorities, which exist in a vast majority of European countries, to ensure that data protection laws and principles are upheld.

Caricando i nostri dati sui server di un terzo, rendiamo chi detiene e gestisce tali server, COMPROPRIETARIO dei nostri dati… se li spiasse, infrangerebbe la nostra Privacy , ma non commetterebbe il crimine del FURTO DEI DATI ( cosa che avviene in maniera continuativa visto che ciò è indirettamente comunicato nelle politiche di gestione dei server…naturalmente per tutelarne il corretto funzionamento e “controllare” che non vi siano contenuti “pericolosi” …)

Insomma per iniziare a rendere la vita difficile a questi LADRI DELLA NOSTRA INTIMITA’ DIGITALE E REALE, è necessario tornare a gestire IN LOCO la codifica e l’immagazzinamento dei dati!

Cosa semplicissima: un ELABORATORE PERSONALE…facile ! 🙂

E se proprio volessero i nostri dati, che siano pronti a PAGARLI ed anche profumatamente, a coloro….che sarebbero disposti a venderli!

Ad onor di cronaca si cita un avvenimento che misura la tensione nel mercato della comunicazione : Mathias Döpfner, amministratore del groppo editoriale tedesco Axel Springer ha definito Google “Estorsore”… ( fonte Financial Times e Corriere Delle Comunicazioni )

E con ciò mi congedo augurando a tutte e tutti una Pasqua Serena

ComputArte cartolina Pasqua 2014 III

ComputArte copyright

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