Creatività e Coraggio: saranno sufficienti per uscire dalla crisi?

In tempi di crisi, ognuno offre la propria ricetta.

Molti giornalisti pongono questa e altre domande a famosi imprenditori, sul momento che stiamo vivendo, nella speranza di ottenere dei buoni consigli da condividere.

In questo articolo su Economyup di Oscar Farinetti, famoso creatore di Eataly, è posto l’accento sul coraggio.

Virtù che è sempre stata nel DNA italiano e dei popoli europei che hanno scritto la storia della cultura occidentale.

Ma richiamare il coraggio, in un frangente storico, dove questo non basta, è limitante e limitativo.

Avere il coraggio di lottare contro un uragano, senza possibilità di scampo, è pazzia.

Ci vuole anche un pizzico di pazzia per un imprenditore che vuole rivoluzionare il mercato, ma…

se il sistema è allo sbando e non si ha alcuna certezza su cosa accadrà nel breve periodo, essere coraggiosi, può anche significare sopravvivere…. E visto quale è lo stato della politica, della finanza e della tensione sociale, sarebbe meglio incitare ad un cambiamento radicale di un sistema che sta fagocitando risorse, cervelli ed idee, per far sopravvivere un gruppo di soggetti autoreferenziali che non hanno alcun interesse nella Res Publica.

Oggi, è necessario avere il coraggio di pretendere onestà e trasparenza per poter lavorare come molti sanno fare, eccellendo.

Altro “cavallo di battaglia” è una virtù a noi molto cara : la creatività.

Ad esaltarla un altro grande imprenditore, Nerio Alessandri di Technogym.( source articolo su economyup )

Non si può non essere d’accordo, constatato che la ricchezza di un paese dal territorio risibile, rispetto a molti altri come è l’Italia, proprio grazie a questa, ha concentrato un patrimonio artistico, inventivo e tecnologico che TUTTI ci hanno invidiato per secoli.

Ma oggi c’è la tecnologia che molti italiani hanno contribuito a creare, e che abusata, serve per spiare tutto e tutti.

Quindi essere creativi ai nostri tempi, significa anche tutelare le proprie idee prevenendo chi spia , di anticipare tutto e tutti, compresi noi italiani, facendoci apparire come “menti svuotate” dopo tanti secoli di produzione florida di idee e soluzioni.

Se manca lo Stato e un senso comune di appartenenza ad una Nazione che è stata quello che gli altri ci tributano, tutti coloro che vogliono fare bene, sono frenati da meccanismi che premiano il clientelarismo e mortificano la meritocrazia.

Per poter riavere la speranza di crescere e fare bene, di eccellere e primeggiare nel mercato globale, dobbiamo avere la FORZA DI CAMBIARE… poi, coraggio e creatività potranno tornare a brillare nei nostri cieli.

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